Francavilla dice "STOP al 5G" in Contrada Vigne
E' stata promossa una mobilitazione popolare, attraverso il canale social network Facebook, per dire "Stop al 5G " in località Vigne sita nell'area rurale di Francavilla Marittima, centro dell'alto jonio cosentino, dove il 28 giugno 2023 sono iniziati ufficialmente i lavori per installare, in una proprietà privata, la famigerata antenna di "quinta generazione", nonostante l'amministrazione comunale avesse già espresso parere sfavorevole, ribadisce l'attivista e fondatore del gruppo virtuale Lorenzo Cannataro. Una tecnologia di connessione che utilizzeranno i nostri smartphone ma anche tanti oggetti connessi intorno a noi, come elettrodomestici, auto, semafori, lampioni e orologi, Da una parte un valido aiuto anche nel vigente smart warking e nelle operazioni chirurgiche a distanza, ma dall'altra parte anche l'esplosione di un "boom di tumori", avvertono i ricercatori e gli scienziati. Una delle caratteristiche principali di questa rete è sicuramente quello di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapida rispetto alle precedenti tecnologie di rete mobile 2G, 3G e 4G, ma Fiorella Belpoggi, che è stata Direttrice Scientifica dell'Istituto Ramazzini, uno dei centri più importanti sugli studi di tossicologia del mondo, pur essendo favorevole all'innovazione e alla tecnologia del wi-fi, ha rilevato che tutto questo non si combina con la salvaguardia della salute pubblica, evidenziando l'aumento significativo dei "tumori dei nervi, delle cellule che rivestono i nervi, le cellule di Schwann, tumori che si chiamano neurinomi" e che sono stati osservati anche nei forti utilizzatori di telefono cellulare, appoggiando la petizione lanciata da Legambiente per bloccare il discusso decreto-legge del governo Meloni che prevede l'incremento a 24 volt/metro, e oltre i limiti di legge di esposizione ai campi elettromagnetici artificiali di reti e apparecchi telefonici mobili, attualmente fissati in Italia a 6 V/m. Inoltre è doveroso sottolineare che nella Sibaritide "radioattiva" si continuano a registrare casi sempre più allarmanti di neoplasie maligne e di mortalità precoce nelle diverse fasce della popolazione, considerato che negli anni 90' gli scarti della "Perusola Sud" di Crotone venivano interrati nelle campagne di Cassano Jonio, Cerchiara di Calabria e della stessa Francavilla Marittima, invece di essere trasferiti negli impianti speciali in Sardegna, generando un disastro ambientale, sanitario e umano.
Rossana Lucente
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